Doppia Vita di Carla Segreti di una Donna di Reggio Emilia

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Carla era una donna di Reggio Emilia che, agli occhi di tutti, era una moglie devota e una fedele parrocchiana. Sempre presente alle messe domenicali, attiva nei gruppi di preghiera e impegnata nelle attività di beneficenza, sembrava incarnare la perfetta figura della donna tutta casa e chiesa. Sposata da vent'anni con Roberto, un impiegato comunale, la loro vita sembrava serena e ordinaria.

Ma Carla custodiva un segreto che avrebbe sconvolto tutti se fosse venuto alla luce. Dietro l'apparente normalità e la maschera di rispettabilità, Carla conduceva una doppia vita come prostituta. Di nascosto dal marito e dai conoscenti, incontrava i suoi clienti in un appartamento affittato nel centro città.

Carla aveva iniziato questa vita parallela alcuni anni prima, spinta dalla noia e dalla monotonia di un matrimonio ormai privo di passione. Quella che inizialmente era stata una curiosità, una tentazione di trasgressione, era diventata presto una fonte di adrenalina e, sorprendentemente, di soddisfazione. Incontrava uomini di ogni tipo: professionisti, commercianti, persino qualche giovane studente universitario. Con ciascuno di loro, Carla riusciva a sentirsi viva in modo che il suo matrimonio non le permetteva più.

Gestiva con grande attenzione questa doppia vita. Aveva un cellulare dedicato solo ai suoi incontri, usava pseudonimi e manteneva un profilo basso. Gli appuntamenti erano fissati in momenti in cui sapeva che Roberto era al lavoro o impegnato in altre attività. L'appartamento, modesto e ben nascosto, era il suo rifugio dove poteva trasformarsi e vivere una vita lontana dalla sua identità quotidiana.

La gestione di questa doppia vita richiedeva a Carla un'enorme abilità nel mentire e nel creare alibi plausibili. Tuttavia, la sua astuzia le permetteva di mantenere l'apparenza di una vita tranquilla e devota. Anche i suoi amici più intimi e i membri della parrocchia non sospettavano nulla, convinti che Carla fosse l'emblema della virtù e della moralità.

Un giorno, però, la delicata rete di bugie di Carla rischiò di crollare. Durante una delle sue uscite clandestine, incontrò per caso un vecchio amico di famiglia che era in città per lavoro. Presa dal panico, Carla riuscì a inventarsi una scusa convincente, ma da quel momento capì che il rischio di essere scoperta era reale e imminente.

Nonostante questo spavento, Carla continuò la sua doppia vita, incapace di rinunciare a quella parte di sé che aveva scoperto e che le dava una sensazione di potere e libertà. Ogni volta che tornava a casa, indossava di nuovo la maschera della moglie devota, nascondendo con cura ogni traccia della sua altra vita.

Il segreto di Carla rimase tale, almeno per ora. Lei sapeva che ogni giorno che passava aumentava il rischio di essere scoperta, ma la dopamina dell'adrenalina e la sensazione di vivere intensamente erano troppo forti per essere abbandonate. E così, continuava a camminare su quel filo sottile tra due mondi, sperando di non cadere e di poter mantenere la sua doppia identità ancora per un po'.


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